Fonte: Sito ufficiale della struttura (http://www.operepiedidari.it)
Progettare il futuro non è semplice, anche se è fondamentale per andare avanti e per non rimanere bloccati o schiacciati da un problema presente o passato. Esso inizia sempre con il presente ma con gli insegnamenti appresi dal passato. Da questi presupposti e da diverse forze sinergiche è nata l’idea di ampliare la struttura di proprietà della Fondazione Opere Pie G. Didari. Il progetto in esecuzione riguarda l’ampliamento dell’edificio attuale con carattere di eccellenza rispetto a tutto l’ambito territoriale fermano e limitrofo. La Fondazione, stante la crescente domanda riscontrata in ordine alla richiesta di ospitalità per anziani e constatata l’impossibilità di apportare ulteriori modifiche a l’immobile esistente, già poco flessibile e bisognoso di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ha ritenuto di dover e poter effettuare un ampliamento dell’edificio esistente maturando la decisione anche dall’esito di un’indagine commissionata riguardo alla domanda nel territorio di servizi alla persona in ambito geriatrico, dalla quale è emerso come vi sia una rilevante dimensione dell’invecchiamento della popolazione, che comporta l’allungamento della speranza di vita e la crescita del numero delle Persone che si trovano nella Terza, Quarta e Quinta età. Dalla presenza combinata di rilevante entità e velocità dell’invecchiamento della popolazione, rilevata su base storica, attuale e prospettica, può prefigurarsi e fondarsi la necessità di interventi qualificati nel settore assistenziale degli anziani, su basi di eccellenza come il nostro, per fronteggiare il fenomeno che i dati descrivono come quasi emergenziale. Nelle Marche il fenomeno si colloca ai vertici per l’Italia e per il Mondo e ciò comporta, necessariamente, che i maggiori bisogni assistenziali sono da riferire agli anziani in condizione di fragilità, per non autosufficienza e demenza. In base a un recente studio di CNA Marche (2015) il numero di anziani marchigiani non autosufficienti è di 62.924 che rapportato alla popolazione over 65 delle Marche di 363.723 rappresentano un’incidenza del 17,3%, che possiamo assumere come misura del bisogno assistenziale per fragilità negli anziani marchigiani. La risposta ai bisogni assistenziali a maggior integrazione socio-sanitaria, solo per 6.868 ospiti in tutte le Marche, pari al 10,91 % dei non autosufficienti, è oggi rappresentata dalle strutture assistenziali residenziali (case protette, residenze sanitarie, case di riposo), invece l’ADI (assistenza domiciliare integrata) è stata attivata per 10.911 assistiti pari al 17,33 %. Rimangono perciò al di fuori dei circuiti assistenziali pubblici o privati accreditati 45.145 anziani non autosufficienti ai quali devono provvedere le famiglie, con le sole forze dell’eventuale coniuge anch’esso anziano, figli o parenti oppure ricorrendo alle circa 10.700 badanti e assistenti familiari presenti nelle Marche che determinano costi sicuramente superiori alla retta applicata nella nostra casa di riposo. È in quest’ottica quindi che si colloca il progetto di ampliamento, reso possibile anche in virtù della acquisizione, con contributo regionale (fondi Par Fas Marche) in data 18.05.2007, di un’ampia area edificabile posta in adiacenza dell’immobile storico e disposta parallelamente all’asse viario della Strada Provinciale 37, sulla quale è possibile realizzare un nuovo corpo architettonico che risponda ai più moderni canoni di funzionalità ed efficienza, dotato di tutti i servizi previsti dalla normativa per strutture assistenziali del settore. Non solo! Obiettivo dell’intervento è anche quello di migliorare ed integrare l’alto livello assistenziale già esistente attraverso la creazione di reparti ad acta destinati alle diverse tipologie di ospite. Quindi permettere di allocare ipotesi di demenze ed alzhaimer, di varia gravità, in spazi separati in modo da permettere un incremento della qualità della vita per tutti gli ospiti presenti: elemento che, oggi impossibile da attuare, farà la differenza rispetto all’offerta qualitativa del servizio in ambito di concorrenza con le altre strutture dislocate sul territorio. Altri obiettivi mirati sono la creazione di aree di socializzazione ove gli ospiti potranno trascorrere le giornate in un ambiente a carattere domestico-familiare, ambulatori polifunzionali, punto prelievo, palestra con mini piscina riabilitativa; servizi che, sotto varie forme, potranno essere messi a disposizione di utenti esterni. Qualificante sarà la presenza di 4 suite, allocate all’ultimo piano, i cui standard di accoglienza saranno implementati rispetto alle camere standard, di una cappellina per le funzioni religiose e la sala mortuaria. Gli arredi esterni e i giardini in cui gli ospiti potranno passeggiare, sarà il quid in più che distinguerà la Fondazione Opere Pie G. Didari rispetto alla “concorrenza”. Il parcheggio coperto consentirà alle ambulanze ed agli ospiti di essere trasportati agli ascensori interni protetti dagli agenti atmosferici. La struttura è progettata come unità di classe A4+ e sarà previsto il ricambio meccanico forzato dell’aria che determinerà un’altissima qualità e purezza della stessa negli ambienti, con totale scomparsa di qualsiasi cattivo odore. In definitiva il CDA, confortato dai risultati raggiunti ed ottenuti grazie alla forza ed allo spirito di squadra, alla profusione di inesauribili energie, alla combinazione sinergica delle rispettive competenze professionali e personali, ritiene che l’obbiettivo finale del progetto di ampliamento sia non il punto di arrivo ma il punto di partenza per dare la possibilità alla Fondazione Opere Pie G. Didari di ottenere quella spinta espansionistica capace di proiettarla fra le eccellenze di evidenza regionale e nazionale.